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Il pettine stira i capelli (n.93 nuova serie)
video: Carmela Ricci interpreta Il Pettine (Roma, studio 2016)
www.youtube.com/watch?v=_IY__79U7-c
Il parrucchiere tocca un punto sensibile che evoca un ricordo
Il pettine stira i capelli
sfregando sul collo le corde
che intime suonano miele
non sa il parrucchiere mi turba
insistono inconsce le mani
passando leggere e sicure
dischiudono porta d’ingresso
la chioma che avvolge il mio nudo
laddove riassumo i miei sensi
c’è un punto del collo sul retro
che soffia scintilla a contatto
m‘incanta qualcuno lo trovi
mi acconcia garbato e attento
mi stuzzica ignaro e gradito
c’è un modo suadente nel tocco
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che immerge in ambiente diverso
in stanza con acqua e vapori
e scioglie gli esterni trambusti
nel farmi lambire la nuca
a gradi mi è apparso un segreto
gelosa non voglio svelarlo
padrona di tale riserbo
celata la mia eccitazione
nemmeno la sedia l’avverte
mi accorsi del punto gioioso
fu quando io feci un incontro
segnale di svolta al mio corpo
avevo il primo ragazzo
perfetto pensavo di amarlo
ma il sesso era in parte bloccato
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un uomo in contatto a ballare
un tattile gioco annusarsi
uscii all’esterno con scusa
pioveva e lui venne dietro
accenno di bacio che allude
non era il mio tipo eppure
di lui mi attraeva l’odore
soltanto interesse animale
poi tenui le unghie sul collo
fu come il graffio di pettine
la schiena attraversa e discende
discioglie quei nodi barriere
ostacolo forte tradire
in dubbio indecisa se farlo
mi scatta la scelta varcare
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congiungermi coi miei desideri
di perdermi in sensi abbandono
ebbrezza il potere su lui
dovere di mia libertà
gli dissi: su portami a casa!
perdute le antiche vergogne
penombra sperdute candele
in luce smorzata smagliante
parlava inventava vestirmi
in calze dal candido bordo
sei femmina a letto carnale
nessuno l’aveva mai detto
ed io lo scoprivo in me stessa
sul mio cambiamento incentrata
gli dissi sei solo uno svago
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null’altro sapevo di lui
strumento che apriva il mio mondo
oggetto soltanto di sesso
non scambio di tenero affetto
umori sudore l’odore
non vidi sparire l’amore
piuttosto godere l’amante
mi fece più libera e vera
uscita dalla sua stanza
il mio fidanzato ritrovo
e senza complessi di colpa
riesco a guardarlo negli occhi
a dargli ancora più amore
e senza riserve me stessa
avverto un trasporto profondo
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arrivo a ingoiarlo totale
per solo piacere ma il nostro
con lui la pienezza raggiungo
fantasma dell’altro vicino
respira in disparte goloso
il gioco coi due mi riempie
l’amante saccheggio in istinti
che poi trasferisco in rapporto
per renderlo ricco e più pieno
sorpresa sapermi diversa
mi guardo allo specchio:sei tu?
più bella più donna completa
il pettine bacia la nuca
con complice occhiata sorrido
son io e mi diverto di me.
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