I programmi regionali di RaiTre sono già storia
Nuova Armonia rivista di Rai Senior 2018 n.2 scarica pdf a sx
Il 15 dicembre 1979 nacque RaiTre, partorita dalla legge di riforma del servizio pubblico del 1975. In competizione con le neonate tv locali, la Terza Rete voleva inventare una televisione decentrata e radicata sui territori regionali.
Cominciammo a lavorare quarant’anni fa. Fui chiamato dal direttore Giuseppe Rossini a partecipare a questa costruzione come responsabile dei programmi, prima della sede di Aosta (1978-1980) e poi di Venezia fino alla chiusura delle trasmissioni regionali, nel 1987, decisa dall’azienda per porre fine alla contesa sui mezzi di produzione tra i programmi e le redazioni giornalistiche. Questa scelta non produsse alcun vantaggio: le redazioni non si saziarono, mentre la scomparsa dei programmi pose fine all’incentivazione delle culture regionali.
A trent’anni da quell‘esperienza, possiamo dire che si trattò di un periodo importante per la cultura nazionale. Le regioni ebbero uno strumento per narrare la propria storia nelle tradizioni, nelle persone, nello sviluppo. L’auto-racconto regionale durò un decennio (1978-1987) poi più nulla.
La sede del Veneto vanta una produzione di circa 500 programmi regionali (rubriche, inchieste, documentari). Le cassette dovrebbero essere conservate, spero, dalla Teca Regionale Rai e dalla Mediateca Regionale. Nell’archivio c’è un vero lascito storico: una galleria irrepetibile di ritratti di novanta personalità venete, alcuni di livello internazionale, che parlano in prima persona del rapporto con la propria terra. Dall’insieme di questi racconti emerge un ritratto culturale e sociale del Veneto con aspetti inediti e originali. Per citare alcuni nomi: scrittori (Berto, Bandini, Calzavara, Camon, Coltro, Comisso, Meneghello, Parise, Pozza, Rebellato, Rigoni Stern, Giorgio Saviane, Zanzotto, Zorzi); scienziati (Berti, Branca, Mazzariol, Musatti, Ligabue); artisti (Toni Benetton, Santomaso, Vedova, Guidi, Annigoni, Costantini, De Luigi, Gaspari, Music, Pizzinato, Tiozzo, Tito, Cortelazzo, Varese, Zanette, Agostini, Bravo, Balest); musicisti (Ughi, Pertile); personalità (Tina Anselmi, Pasinetti, Pattaro, Cappelli); imprenditori (Di Camerino, Zoppas, Sanson, Puggina, Giomo), cinema (Sonego, Maffioli, Toffolo, Santesso, Da Campo) operatori del sociale e altre figure emergenti negli anni ottanta. I ritratti furono realizzati dai registi interni: Angelo Baiocchi, Giacomo Cadore, Mariangela Carone, Mario Maggiore, Maria Maschietto, Paola Scarpa, Emilia Verrua, Gianfranco Prato, Ivana Suhadolz e da un gruppo esterno di giovani, affermatisi poi nella professione, come Ornella Barreca, Antonello Belluco, Luigi Zannini, Gabriele Coassin, Cecilia Tito, Claudio Baccarin, Adele Savastano, Stefano Annibaletto, Ottavio Innocenti, Cinzia Nicoletto. Furono trasmessi nelle serie di programmi regionali: Cerchiamo di volare (da me curata), Racconti minimi di Vito Minore e Raccontare l’uomo di Carlo Montanaro.
I programmi andrebbero ritrovati (se ancora esistenti) nei magazzini e resi visibili in una rassegna pubblica o in un catalogo specializzato. Sono protagonisti e storie della cultura europea; la loro testimonianza diretta rappresenta un documento storico importante da valorizzare e non perdere.